…di sogni rivelatori

Prendete Marito.

Lui, capricorno in fase di anarchia.

Lui, i suoi cassetti una volta perfettamente in ordine, seppur pieni con ancora spazio per infilarci cose.

Lui, adesso con cassetti da cui spuntano fogli messi alla rinfusa.

Lui che una sera decide di cancellare la pw del wii-fi nel cellulare con i tasti a mandorla.

Lui, che però non trova più il foglietto con la suddetta pw.

E furono madonne silenziose che scesero sul cassetto e il suo interno confuso sparso sul letto.

Lui, che basta vado a dormire e la sottoscritta sente che nell’ultimo secondo prima che Morfeo arrivi il saluto al sonno è un porc…

La mattina seguente, invece, un arruffato Marito compare in cucina sorridendo, ma non per la tazza di the che lo attende fumante.

Ho sognato che il foglietto era scivolato all’interno del comodino dietro ai cassetti….vuoi ridere?  Era lì davvero!

Marito, ma sognare i numeri del super enalotto ti pareva brutto?

Lui, sornione con occhiolino: Chi lo sa, magari il prossimo 😉

…di nuovi trip

Marito in cinque giorni ha lavorato di flessibile sui muri ed ha aggiunto nuove prese elettriche, ha cementato i nuovi fili, stuccato il muro, tolto la striscia adesiva (ma sti ‘azz di delfini!), tinteggiato di corda e di tortora.

Insomma è stato davvero bravissimo.

Ultimamente sono in  preda ad una certa irrequietezza per quanto riguarda la casa, oggi ho ribaltato il salotto e sono riuscita a togliere alcuni oggetti che sostavano polverosi da tempo immemore, io fatico sempre a togliere o/e buttare (sono cancro ascendente cancro non è colpa mia), lavato e stirato le tende, passata la cera sui mobili, con l’aiuto di Fr@ abbiamo sistemato i giochi ed eliminati alcuni da “piccola”.

Tutto questo sotto lo sguardo benevole, sorridente e di gran gusto di Jonathan.

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ah! mamma mia cosa darei per farmi ristrutturare da te…..la casa 😉

 

…di 29 giorni

Sono passati 29 giorni dalla data in cui il lumioso oggetto prezioso si sfracassò a terra, facendomi lanciare un urlo alla Bravehearth.

Come tutte le cose belle e nuove egli mi aveva preso il cuore e soggiogato la mente, aveva ragione chi diceva che creano dipendenza questi oggetti tecnologici, specie in chi come me è pronta ad accogliere le novità e le piace smanettare sui social.

Instangram mi è  mancatodavvero molto ed anche se guardavo i contatti sul pc non poter modificare qualche scatto con i suoi filtri mi ha reso un po’ triste in alcune occasioni.

NON mi è mancato whatsapp, anche se  Alle, vista l’extraterritorialità e il tipo di amicizia merita un discorso a parte, è comodissimo e per sentirci senza svenare il conto telefonico si è dovuto trovare un’alternativa valida.

Non mi è mancato perchè non sempre si ha la possibilità o la voglia di rispondere subito e pare che il fatto che al mittente venga visualizzata la lettura e non l’immediata risposta provochi ansia.

Posso dirlo con cognizione di causa, whatsapp è bellissimo, divertente, comodo, ma provoca ansia da messaggio.

Nei primi giorni mi mancava, ma poi ho ripreso il mio tran tran modesto con il mio vecchio cellulare, ed avendo 400sms non mi sono certa limitata nello scrivere,dicevo anche il vecchietto si collega ad internet (i blog li leggevo lo stesso) e quindi aspettando l’occasione e la persona giusta a cui affidare la riparazione ero tranquilla e beata e senza nessuna particolare fretta.

Io non avevo fretta.

Tutto un mondo là fuori invece continuava in modo, non ossessivo, ma ripetuto chiedermi quando l’avrei riparato, tutto questo perchè non ero raggiungibile su whatsapp.

Un giorno chiesi a Marito se mi vedeva in ansia per il cell, e lui mi rispose di no ed infatti non lo ero, ero sì incazzata per i soldi che avrei dovuto spenderci, ma non disperata perchè fuori dal giro video e foto.

Anzi, visto che posso considerare questo mese di pausa come una sosta in Rehab tecnologico, chiedo scusa se a mia volta son stata molesta con le varie catene (a cui sembra maleducato non rispondere) foto o video, non ero in me, chiedo davvero scusa.

In questo momento il lumioso oggetto prezioso sta caricando la sua batteria avvolto in una custodia fucsia comprata immediatamente.

Cercherò di usarlo consapevolmente.

 

…nell’aria

…si respirano parole affidate al vento, forse con l’intenzione che si depositino nel giardino giusto, oppure no, semplicemente per trovare materassi di kleneex pronti ad accarezzare e consolare chi queste parole le pronuncia.

Parole travisate che generano altre parole enigmatiche che ingarbugliano pensieri ancora più complicati.

Ho come la sensazione di un deja vu specie se si segue la storia a ritroso nei vari link.

 

…di variabili imprevedibili

Non trovo le parole per scrivere il post che vorrei.

Ho visto la foto di un tatuaggio di una persona e son rimasta male.

La frase che si è impressa sulla pelle è nello stesso tempo una dichiarazione di amore e di disprezzo per due persone a lei vicino.

Frase che in estate sarà visibilissima.

Per come conosco io la situazione, i messaggi di amore/disprezzo avrebbero dovuto essere invertiti.

Come ho sempre pensato, essere il genitore liberale ti porta ad essere l’eroe che ogni figlio vorrebbe, essere quello che cerca di guidarlo quello che gli impedisce di vivere nell’anarchia e nel divertimento.

Avrei voluto scrivere di più, ma questa volta ho temuto di entrare troppo nello specifico.

E forse ho scritto troppo lo stesso.

Non so.

 

Aggiornamento: Ho letto i commenti, no non riguarda assolutamente lEstraneo, altrimenti ci avreste visti come servizio di apertura al tg di studio aperto come notizia di cronaca nera.

😉