… Di camminate

La prevista routine camminata mattutina con relativi esercizi gambe ed addominali é stata un po’abbandonata, ma solo perché sono subentrate le camminate quelle vere.

Le escursioni montane verso mete quasi d’obbligo per chi viene in questa valle da tanti anni.

Negli anni passati non ho mai anelato a poggiare il piede sulle quote di arrivo, ma quest’anno con anche la fr@ brontolosa camminatrice (alla sua età lo sarei anch’io), abbiamo preso un buon ritmo ed il nuovo Cell segnala sempre gli oltre diecimila passi consigliati ed in più di un’occasione anche il doppio.

La preparazione del vestirsi con l’abbigliamento tecnico, armeggiare con gli scarponi per trovare la giusta tensione delle stringhe. Ricontrollare gli zaini. Fermarsi nel negozietto a comprare i viveri . Arrivare alla base, parcheggiare, preparare i bastoni da camminata ed iniziare con passi corti e regolari a salire.

Lentamente sentire il cuore che aumenta di pulsazioni, il respiro che diventa corto. Fare delle piccole pause. Godere della pace, del silenzio, del panorama.

Maledire sé stesse per aver scelto quella meta nei momenti in cui ti trovi con i piedi in due conche, le braccia puntate a tenere equilibrio e maledici la mancanza di un terzo appoggio gamba o braccia che sia.

Nei momenti in cui recuperi un po’di respiro giocare a ” é arrivato un bastimento carico carico di …”

E poi arrivi… Dopo due ore (di solito ed a volte anche di più) arrivi alla meta e ti guardi intorno,il respiro si normalizza, la maestosità della montagna occupa il tuo orizzonte e tu puoi solo inchinarti di fronte a tanta bellezza e sentirti piccolo, ma fortunato di poter godere di questi momenti.

…quando la realtà supera la fantasia

Ieri sera ho seguito le invasioni barbariche divertendomi molto perchè seguivo anche su twitter i vari commenti e partecipando anch’io nel mio piccolo.
Al momento dell’intervista di Michele Serra ho seguito con più attenzione, non perchè non sapessi nulla sull’argomento del suo libro, ma appunto perchè vivendolo ogni giorno volevo avere ancora una volta un riscontro e conferma che non siamo gli unici a dover combattere contro calzini ammazza cristiani, disordine perenne, rispostacce e arronganza.

Beh lui simpatico e simpatica la risposta (a quanto pare vera del figlio) ” è l’evoluzione della specie” Ma se questa è l’evoluzione rivoglio l’uomo primitivo, almeno esiste un margine di miglioramento.
La parte dei cassetti aperti e ante dell’armadio spalancate é vera,confermo tutto.

Qui ci si incazza come al solito, si risponde male come al solito, si sbattono le porte,ci sono i quattro e mezzo come al solito, si decide che in casa nel pomeriggio non c’è posto per tutti, o noi o lui e perciò noi ce ne andiamo a farci un giro in città grande a respirare un po’ di movimento consumistico ed a rilassare i nervi sparlandogli alle spalle ed inveiendogli contro.
Riusciamo a comprare dei canederli da una bancarella altoatesina, il portafoglio per mia madre ed una borsa nuova per me scontate e tornando in auto mentre il marito guida , il sole cala dietro le montagne che sembrano così vicine, ma invece sono lontane,guardo dal finestrino l’orizzonte e gli dico “guarda che bello si vede il Monviso” e lui “non lo vedo perchè davanti ho un bel-viso” e ridiamo della sua frase da acchiappafighe…che ogni tanto (ultimamente troppo) ci scordiamo di quanto eravamo scemi prima che il mio ovulo e il suo spermino creassero quella specie di essere alieno che vive in casa nostra.

…di fine di giri al di là del ponte

Ieri è stato l’ultimo viaggio al di là del grande fiume.

Abbiamo fatto l’ultima seduta, l’ultima merenda nel bar delle terme e salutato il ponte che abbiamo attraversato per ventiquattro volte in dodici giorni ed essendo un ponte con il pavè era parecchio vibrante e poco piacevole.

Come da accordo ha ricevuto un regalino per aver fatto la brava nelle tre ore giornaliere di viaggio in auto e nel fare la cura inalatoria, forse ecco magari dovrei aggiornare i suoi gusti musicali che 80 minuti di oilalà susanna dopo un po’ fanno sanguinare altro che le orecchie (cit.)

La prossima settimana la Fr@ sarà ancora in vacanza dalla Tata, poi da novembre riprenderà la scuola materna e vedremo cosa ci riserverà questo inverno.

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Il ponte in ferro

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Il grande Po….è grande davvero

…di viaggi A/R

Stamani ho caricato in auto la Fr@, con il suo delfino e il cavallino magico violetta tra le mani, il suo zaino “pronto a tutto”, i cd della baby dance e dello zecchino, la sua ben documentata storia clinica e ci siamo diretti alle terme dove farà il suo ciclo inalatorio.

L’ho portata oggi perchè era sicuramente presente l’otorino ( e meno male visto che devo incrementare la sua cura attuale con un antinfiammatorio per pochi giorni) ed anche su consiglio del personale informazioni che mi indicava nel lunedì il giorno più movimentato con molta attesa e visto che la paziente era la bimba sicuramente era meglio scegliere un giorno più tranquillo per fare l’accettazione e così presa oramai dalla determinazione siamo partite organizzate in pochi minuti…pronte e via! .

Sentito Marito mi dice che mi avrebbe lasciato il navigatore, ahaah mai dubitare del mio ottimo senso dell’orientamento e della mia capacità di leggere i cartelli ( a volte un po’ naif), in fin dei conti mi sembra che tutti abbiamo sempre viaggiato senza problemi anche prima del navigatore.

L’ambiente mi è piaciuto tantissimo, come dev’essere uno stabilimento termale, rilassante anche stando seduti sui divanetti, il personale cortesissimo e disponibile e molto portato a conversare con una bimba.

E’ presente all’interno anche una sala ricreazione per i bambini molto bella ed attrezzata di cui naturalmente abbiamo usufruito nella pausa dopo pranzo prima di affrontare il viaggio di ritorno.

Vedremo come saranno queste due settimane di su e giù.

Nel frattempo ho visto l’aperitivo che servono se viene prenotata la giornata benessere e che ve lo dico a fare è una meraviglia per gli occhi, servirsi di quelle prelibatezze in accappatoio e ciabattine è una fatica che viene facile.

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