…di serie tv

Mi piacciono i drama sudcoreani.

Mi piacciono in lingua originale con i sottotitoli.

Mi piacciono soprattutto se sono in costume.

La mia è una passione non condivisa dagli altri membri della famiglia, eppure mi rilassa sentire questa lingua incomprensibile, i suoni dopo un po’ di tempo diventano familiari.

Trovo che siano bellissime le scene del bacio tanto atteso.

Entrambi che si guardano e poi con un rallenty simil Matrix ecco il bacio a stampo con fermo immagine, lo trovo così romantico, sento un pouf al cuore, trasmettono autentica emozione.

Marito invece capisce dal quel bacio che la serie sta finendo.

Ve le consiglio, sono davvero avvincenti.

…di addii

Sì rimane soli.

I coinquilini spesso fanno la loro vita. La faccio anch’io. Ogni tanto ci incastriamo e ci stupiamo di essere in quattro a tavola.

Ieri è mancato niglio. Il mio pelosino tanto amato e voluto da me. Il suo essere silenzioso riempiva lo spazio enorme del mio cuore.

Addio patato, buon ponte dell’arcobaleno.

… di insonnie

Ultimamente non dormo benissimo, di solito andavo a letto tardi, anzi tardissimo appunto per poter fare una tirata unica sino al suono della sveglia.

Quando mi sveglio per almeno un’ora non c’è verso di riprendere il sonno.

A nulla vale rimanere in posizione da dormiente, ogni tanto leggo a volte guardo il cell, poi mi alzo faccio un giro e ritorno ed aspetto di nuovo il sonno.

Sono ore buche di notti lunghe.

Mi ha sempre infastidita svegliarmi dal sonno, che i nuovi anta siano precursori anche di questo fastidio oltre a quelli articolari?

Come si cambia, il tempo scorre e se pur impercettibile i cambiamenti arrivano senza poter far nulla.

… di stare

Dopo un lutto la domanda più frequente è “come stai?”

Non lo so come sto.

Non c’è quella profonda tristezza e mancanza di cinque anni fa, c’è serenità, ma nello stesso tempo è rimasto del sospeso.

Sento con più rilassatezza le ambulanze che transitano con le sirene, una delle mie paure era che una di queste ambulanze di passaggio fosse diretta da lei e riuscissero ad avvertirmi solo dopo.

Non considero più gli squilli dell’ormai inutile linea fissa, era rimasta solo lei a chiamare, ormai sono rimasti solo i call center ed I testimoni di Geova.

Le decisioni sulle sue cose sono state approvate senza nessun problema da mio fratello e perciò tutto è lasciato in mia gestione con tranquillità.

Eppure come sto?

Non lo so.

Caratterialmente non sono una che si strappa i capelli e va in crisi o esibisce la lacrima facile, ma non sono così forte e quello che mi spiace è che anche chi è vicino a me pensa invece che lo sia.

La mia me scazzata e silenziosa è presa per lunatica, non è contemplato valutare il fatto che forse mi sento triste seppur non in modo plateale.

Non dovrei mettere dei cartelli, chi mi è vicino forse dovrebbe capirlo.

Ma tu se non lo dici gli altri come fanno a capire, non hanno la sfera magica.

No, ma io sono stanca di parlare di me.

Ecco come sto.

Stanca di spiegare.