Buon natale mondo blog, ogni volta mi dico di tornare più attiva, poi la velocità degli altri social prende il sopravvento.
Però qui la lenta riflessione ed i pensieri più nascosti hanno il loro posticino speciale.
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Buon natale mondo blog, ogni volta mi dico di tornare più attiva, poi la velocità degli altri social prende il sopravvento.
Però qui la lenta riflessione ed i pensieri più nascosti hanno il loro posticino speciale.
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… Ed alla fine eccolo qui.
È arrivato anche in casa nostra, è arrivato di soppiatto come un banale raffreddore stagionale.
YAdult soffiava il naso a mo’ di cavernicolo già da un paio di giorni, io sicura di aver indossato un maglioncino troppo leggero per un’uscita serale prendevo atto del mio solito mal di gola e naso chiuso stagionale.
Outako iniziava anche a lei a gocciolare il naso, ma ecco che una mattina si sveglia con la febbre, non altissima, nemmeno arriva a 38.
Mmh… Ok dai facciamo dei tamponi casalinghi, li abbiamo acquistati apposta per togliere dei dubbi.
Fu così che venne fuori che io e i ragazz* eravamo positivi, Marito no.
Il mio pensiero corse subito al fatto che nei giorni di ripresa scolastica e lavorativa avevamo indossato sempre le mascherine ffp2.
Il giorno dopo andammo tutti in gita nella farmacia dove venivano eseguiti i test rapidi ed ecco che tutto viene confermato.
Il vero isolato è Marito, l’unico negativo.
Adesso siamo tutti in casa, fruitori di serie tv, gaming e di Dad in attesa del tampone di guarigione.
Sono qui ad inventare piatti ed a cercare di compilare un’esaustiva lista della spesa a marito.
Pinterest aiutami tu.
Tu macini giornate, decisioni, cose da fare, cose da dire, ricordi impegni di tutta la famiglia.
In questo periodo di acciacco fisico fai diventare giallo il calendario a forza di post-it con i tuoi impegni e quelli degli altri.
Com’è che tu ricordi di chiedere a tutti come va’ ed a te se non aggiorni personalmente non te lo chiede nessuno?
Che palle!
Brutto difetto la memoria e l’empatia verso gli altri.
Passo su queste pagine dopo moltissimo tempo per imprimere una tacca di vita.
La mia mamma è mancata ieri sera, il suo tempo era arrivato e lei che spesso diceva di voler andare nella casa dopo la ferrovia era stanca.
Una strana serenità mi ha avvolta, la certezza di aver fatto quello che potevo, di esserci amate in un modo a volte incompreso, ma di averci fatto pace.
Ciao mamma e non iniziare subito a rompere le balle al papà.
Ero seduta sulla riva del fiume ed uno dei tanti cadaveri è passato.
La felicità.