Quando il tempo da riempire era di più, quando scrivevo quasi ogni giorno e seguivo diversi blog mammeschi, ricordo di aver letto in uno di loro che la mamma aveva scoperto che l’oggetto di crescita transizionale era la spondina del letto di sua figlia/o.
Ricordo che scriveva che mentre i bambini loro amici avevano i loro peluche, sua figlia/o non aveva niente a cui era attaccato modello coperta di Linus, salvo decidere di togliere la spondina letto ed il bimbo/a reclamare a gran voce la SUA spondina.
La FR@ ha sempre avuto i suoi peluche da nanna, primo fra tutti un cucciolo di dalmata (che era uno dei primi regali che mi fece da morosi il Marito), chiamato con il diminutivo della cagnolina della sua Tata. Non ci si poteva muovere senza cagnolino ed anche se adesso è un po’ dimenticata (Mamma, io riesco a dormire anche da sola) quando Fr@ non sta bene il suo primo pensiero è andare a prenderla per stringersela al petto.
Pensavo così che il suo oggetto transizionale fosse il suo peluche preferito, invece ieri ho scoperto che probabilmente lo è il suo seggiolino auto.
Ormai la Fr@ ha raggiunto il peso limite, a dir la verità già da un po’, però essendo lei snella come bimba l’abbiamo usato ancora anche perchè molto comodo nei viaggi lunghi in cui lei si addormenta, specie se è sola seduta dietro senza nessuno che le faccia da appoggio.
Il rialzo invece a meno che lei non si sistemi bene è più soggetto a vederla dormire in modalità appesa alla cintura di sicurezza con testa e corpo ciondolante.
La sicurezza però parla chiaro, ci vuole il rialzo.
Ieri quando ha visto l’oggetto in questione nella mia auto e non il solito seggiolino mi ha chiesto quando l’avremmo rimesso e mentre le spiegavo che non serviva più e che avremmo poi comprato un rialzo nuovo (quello che sta usando adesso è di Estraneo e si vede ;-)) lei ha iniziato a piangere a goccioloni e quasi disperatamente che lei rivoleva il suo seggiolino rosso.
Nulla sono servite le parole stai crescendo, no lei rivoleva il suo seggiolino rosso.
Così ho mediato, per una settimana riaggancerò il vecchio seggiolino in modo che lei gli possa dire addio e poi rassegnata al crescere troverà il modo di sistemarsi comoda anche nel rialzo.
Chissà se quando sarà un’adolescente ormonale tipo suo fratello, che ci rinfaccia l’aria che ha respirato, lei aggiungerà anche questo ai terribili torti subiti dai suoi genitori…
si cresce così. perdendo qualcosa. imparando a lasciare andare…
Anche Emma era /è ancora così, le sue cose, accessori compresi, non ha mai voluto abbandonarli ma quando non vedeva…
bah …. non ricordo oggetti a cui siano particolarmente affezionati i miei figli , forse sono più io che mi lego agli oggetti , Annika mi sà che devo crescere ancora mooolto …. imparare a lasciare andare ….ooohhhmmmm
I peluche che il 40enne ( un orsetto grigio cui abbiamo ricucito mille volte occhi e naso) e la 35enne ( un piccolo orso azzurro che ha più volte perso gambe e braccia) amavano da piccoli resistono ancora, per carità infilati in fondo ad un cassetto o nella mensola in alto dell’armadio, ma ci sono. Ed io sono molto felice di questo, perchè ogni volta che li nominiamo il mio cuore si riempie di nostalgia ed i loro occhi di tenerezza.
Un bacio a tutti
ohhh certo che te lo rinfaccerà eccome….la mia non abbandona nulla e se per caso butto qualche cosa è il dramma, ad ogni modo a ogni tappa ha avuto la sua copertina di linus…
E’ una che si affezione alle cose.. a tutt’oggi devo buttare io i calzini buchi di mio figlio maggiore perché a lui dispiace…….