… Di “arte” messa da parte

Nei giorni scorsi, sulla porta dell’aula di Fr@, apparve il cartello con indicato l’outfit per la consueta festa natalizia (quella che sino ad ora al suo termine ci ha regalato almeno un giro di aerosol ) maschi non ricordo e femmine abito bianco e rosso.

Un brusio si levò dal gruppo mamme di femmine: Solo abiti, vogliono solo abiti, niente giunge e magliette…eh però spendere venti euro per un vestito… La mia i vestiti non li porta… Quest’anno é di moda il grigio… Abiti rossi ma con scozzese.

Ascoltai e decisi (nella mia mente) che l’abito gliel’ avrei fatto io, rispolverando quell’antica arte appresa in adolescenza, anni in cui mi vedevo stilista o almeno in un laboratorio di confezioni a disegnare modelli e sviluppare le varie tg da consegnare al taglio stoffa.

Ieri sera quando ho appoggiato le mie squadre sulla velina, é stato come se non fosse passato tutto quel tempo.

Davanti, dietro, aggiungi ampiezza, disegna le rifiniture dello scollo, del giro maniche, la matita scorreva sicura e sorridevo a vedere il modello scelto prendere forma sulla carta, domani penso di mettere tutto su stoffa, un bel tessuto rosso Natale che tanto bene s’intona ai capelli biondi di Fr@ e che soddisfa le richieste delle insegnanti.

Chissà se nella scelta di fare quello tipo di scuola non fossi stata frettolosa e troppo giovane… Chissà magari a quest’ora farei un lavoro creativo oppure no, starei comunque a cucire un abito per la mia bimba…chissà.

 

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