…si respirano parole affidate al vento, forse con l’intenzione che si depositino nel giardino giusto, oppure no, semplicemente per trovare materassi di kleneex pronti ad accarezzare e consolare chi queste parole le pronuncia.
Parole travisate che generano altre parole enigmatiche che ingarbugliano pensieri ancora più complicati.
Ho come la sensazione di un deja vu specie se si segue la storia a ritroso nei vari link.
Beh, non sei la sola.
Il deja vu, dico.
Io e il deja vu ci facciamo un prosecco insieme 😉
Ecco. Mi ci ritrovo. Sarà un periodo così, tira un vento strano e noi siamo controvento…..
Buona Pasqua!!
Secondo me è vero, c’è un vento di “pazzia latente”
Auguri cara
che viaggio nel tempo!
coraggio, non c’è altro da dire.
che palle questi rapporti incasinati, che palle.
mi facessi pagare per la psicologa di queste tizie!
Bisogna saper dividere, ascolare, e qualche volta eclissarsi….
preferisco eclissarmi che ne avrei basta di fare la psicologa 🙂