…delle cinque giornate

Tolti i periodi delle ferie nemmeno quando ho partorito la Fr@ son stata cinque giorni senza scrivere.

Un susseguirsi di avvenimenti, un papà ottantenne con febbrone a trentanove e oltre che ci ha tenuti in ansia, una mamma e un papà che nonostante i quasi cinquantacinque anni di matrimonio litigano come il primo giorno (ed è bello avere la certezza che il senso di colpa inculcatole che loro litigavano per le sue scorribande giovanili, era solo un di più alla loro normale routine, visto che niente è cambiato anzi…), una Fr@ che si è lamentata sporadicamente del mal d’orecchio che sporadicamente tossisce e per cui meno sporadicamente le sto facendo l’ aerosol  attrezzandomi persino con la mascherina figa (21 euro! tre pezzi di plastica e silicone).

Ci mettiamo pure qualche impennamento di ormoni adolescenziali che sono sfociati in un’eruzione degna dello Stromboli trascinando con sè parecchi detriti appuntiti.

Sono andata anche a ritirare i miei esami del sangue, un solo valore mi ha un po’ spaventata e  mi ha dato l’imput per mettermi in riga…perchè si sa che la cretinite alta non è affatto positiva per i reni.

Tutto questo sommato a qualche pensiero che viene e che va…  quest’onda che viene e che va (cit. Jovanotti) dicevo, tutto questo mi  ha travolta e tenuta lontana dal mio blogghino per ben cinque giorni.

Anche se a volte è estremamente difficile bisogna pensare positivo, che altrimenti cosa ci rimane?

Quindi oggi ho risfoderato le mie amate pietre, le ho messe a bagno e le preparo per aiutarmi ad affrontare la primavera che verrà, loro non sono miracolose sono belle e colorate, ma come effetto placebo funzionano benissimo ed io sono bravissima a sfruttare il potere del placebo sulla mia mente.

…nel frattempo cantiamo va’….