…del ci piegheremo a novanta gradi

Chi mi segue da anni sa che sono una blogger non attivista, difficilmente prendo posizioni politiche,religiose o di etica. Non che non abbia idee in merito, solo che per quanto libertà ci possa essere nella rete, in quei tre campi ne esiste poca.

E’ successo solo una volta di scrivere qualcosa controcorrente e sono arrivati insulti, non di confronto adulto, ma vere e proprie offese personali da chi non mi conosce e non conosce il contesto di dove vivo.

Questo come premessa al post, sappiate che qui nel mio spazio non esiste democrazia quindi al primo commento idiota  attivo la moderazione per poi decidere in seguito se approvarne altri.

Se qualcuno la pensa diversamente che sappia moderare le parole per esprimere il suo pensiero, l’italiano è una bella lingua con molti sinonimi e aggettivi non necessariamente offensivi.

dal sito fiom

Il contratto dei padroni
Fim, Uilm e Fismic hanno firmato un accordo per il rinnovo del Contratto dei metalmeccanici
che conviene solo alle imprese.
Dopo tre mesi di finta trattativa, escludendo dal negoziato il sindacato maggiormente
rappresentativo nella categoria, senza coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori e senza
mandato degli stessi, la nuova intesa raccoglie solo i contenuti voluti dalla Federmeccanica e
rappresenta il primo frutto avvelenato dell’accordo separato sulla produttività non firmato
dalla Cgil.
Gli aumenti previsti – 130 euro lordi per il quinto livello, in tre rate, l’ultima nel 2015 – non
tutelano il potere d’acquisto dei salari, l’erogazione e le quantità dichiarate non sono
garantite nel triennio di vigenza contrattuale.
Ciò che è garantito, invece, è l’aumento secco dell’orario di lavoro, attraverso il raddoppio
dello straordinario obbligatorio e l’aumento delle ore di flessibilità.
Quest’accordo cancella il ruolo contrattuale delle Rsu in materia di orario e ne consegna alle
aziende la gestione unilaterale, perché dalla sua entrata in vigore per le stesse sarà
sufficiente l’esame congiunto, da effettuare in tempi ristretti, per applicare nuove turnazioni.
Le aziende potranno pagare 3 Par all’anno, aumentando anche per questa via l‘orario di
lavoro.
Le lavoratrici e i lavoratori non avranno più la garanzia del pagamento dei primi tre giorni di
malattia, così come vedranno svanire l’obbligo dell’automatismo nella progressione dei
passaggi di livello più bassi.
Fim, Uilm e Fismic pensano di liquidare il Contratto nazionale senza passare attraverso il voto
dei lavoratori, perché consapevoli di aver assecondato le posizioni di Federmeccanica su
aspetti decisivi della tutela delle condizioni di lavoro.
La Fiom considera questo accordo illegittimo, perché è l’esito di una trattativa che ha escluso
il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria e perché manomette essenziali
diritti contrattuali. Perciò la Fiom intensificherà la propria iniziativa per conquistare un vero
contratto e invita i lavoratori e le lavoratrici a mobilitarsi per rivendicare il diritto a decidere
sul proprio contratto e sulle proprie condizioni di lavoro.
FIOM NAZIONALE
Roma, 5 dicembre 2012

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24 pensieri riguardo “…del ci piegheremo a novanta gradi

  1. Si sta andando all’indietro. In nome della crisi si prendono decisioni che non sono certamente favorevoli ai lavoratori. Se penso a tutte le ‘battaglie’ per ottenere salari adeguati e sicurezza sul lavoro, mi viene intorno un certo magone.
    E il fatto che le organizzazioni sindacali abbiano talora tutelato finti malati e scansafatiche è tutto un altro discorso.

    1. hanno protetto troppo ” a prescindere”, adesso invece alcune sigle sindacali sembrano passate dall’altra parte della “barricata”

  2. Commento in breve anche se avrei da scrivere un papiro. Alcune decisioni, a mio avviso, in questo momento storico, in cui la crisi è veramente evidente in tutti i settori, credo fossero doverose, prendere accordi e forse anche modificare alcuni contratti. Tieni conto sempre che un lavoratore autonomo, professionista, imprenditore sta pagando cara la crisi su ogni fronte. È difficile mantenere sana un’azienda, mai come in questi ultimissimi anni. Qualcosa i lavoratori devono sacrificare, magari questo nuovo contratto andava prima visto con i sindacati di settore, è vero.

    1. Sono perfettemente consapevole che si è arrivati a chiedere di non pagare i primi tre giorni di malattia a causa di lavoratori che non timbrano un mese intero (da me ce ne sono almeno cinque o sei), alcuni pensano di avere solo diritti invece sicuramente ci sono primi i doveri.

      1. Il problema è che gli imprenditori non riescono più ad assumere perché cambiano i contratti e perché è difficilissimo mandar via un dipendente fannullone o incompetente, mentre il dipendente ha mille diritti da accampare. Con questo io mi auguro che sia solo una minima parte dei lavoratori ma se devono porre alcune posizioni evidentemente il lavoratore italiano ha creduto negli anni di poter fare l’assenteista e per di più pagato. Tanto la carretta e i soldi per far andare avanti un’azienda o un’attività li trova il capo. Insomma se si è arrivati a tanto bisognerebbe porsi delle domande. E comunque qui sta andando gambe all’aria tutto…. la carretta è dura da tirare avanti per tutti… purtroppo!!

  3. Ciao Agri, penso che prendere le decisioni senza consultare i sindacati di settore sia veramente scorretto e mi ritrovo in quel che dice Cautelosa.
    Nonostante ciò, penso anche che il sistema industriale italiano sia diventato insostenibile in tempi di fortissima crisi. Le aziende chiudono, nessuno credimi lo sa meglio di me, e chiudono anche perché il costo dei dipendenti, fra tasse e tutele, è davvero alto. E si tratta di un effetto domino molto pericoloso, perché là dove chiude un’azienda, specie se medio-grande, chiuderanno anche tutte le altre a essa in qualche modo collegate.
    Sono momenti difficili, per tutti. Non sto dicendo che tutte le decisioni prese sono corrette, specialmente quelle sulla malattia, ma che purtroppo non si potrà più tornare indietro e molti sacrifici saranno dolorosamente inevitabili.

    1. Cgil indice sempre il referendum sul contratto ai lavoratori, le altre sigle no.
      Ormai si è presa ” l’abitudine” di considerare nazionale quello che invece è firmato da sindacati minori come rappresentanza di lavoratori, quello che ci chiediamo nelle assemblee: ai loro iscritti va bene così? pur di portarsi a casa pochi euro in più rinunciare a molto altro?
      Senza dubbio l’approccio al lavoro aziendale va cambiato, però non sempre e solo sulle
      spalle di chi si è visto arrotondare lo stipendio al centesimo quando c’è stato il cambio lira-euro, stiamo tornando indietro di anni e anni

  4. vogliono anche avere la libertà di attivare le videocamere nei reparti, i nostri aumenti sono veramente ridicoli se pensi che sono lordi e “spalmati” in tre anni

  5. Io ho molto paura per il 2013. Continuano a togliere diritti, fanno quello che vogliono perchè tanto c’è la coda fuori per lavorare, tagliano le stipendi. E la vita è sempre più cara, aumenta tutto, e noi diventiamo sempre più poveri. non so dove andremo a finire….

  6. Ti scrivo un commento per esperienza personale quando sono stato dipendente non fare entare il sindacato in azienda è stato un grosso errore che i dipendenti abbiamo pagato caro. Dopodichè dico la mia sui sindacati si è mai visto un sindacato (UGL) che essendo di destra è dalla parte dei padroni? La Polverini era il suo segretario ditemi una sua lotta? CISL ed UIL dove sono? non li vedo lottare, L’unica che vedo lottare è la Camusso che non a caso viede dalla Fiom mi piacciono le sue lotte ma non quando difende gli assenteisti, signori Marchionne diceva che quando giocava la Juve di mercoledì in molti erano malati allora facciamo come il contratto di Luxottica i primi tre giorni di malattia non saranno pagati ed il laovratore non deve esibire certificato medico.

    1. purtroppo la questione dei tre giorni di malattia non pagata è per colpa di molti che pensano di avere solo diritti, nella mia ditta ci sono dei casi che non dovrebbero nemmeno parlare tanto sono assenteisti ed invce sono i primi a fare le penne agli altri, ormai non ci osno più regole, la sorveglianza, gli straordinari obbligatori, la possibilità di fare turni flessibili dal lunedì alla domenica…stiamo tornando schiavi

  7. Con me sfondi una porta aperta , da venti anni nello stesso settore ed ho ancora il livello più basso 😦
    Ieri abbiamo manifestato davanti al palazzo della regione x via del taglio di 309 lavoratrici ma la nostra azienda ne vorrebbe lasciare a casa altre 8o , insomma un azienda fantasma che conservi il minimo x mantenere il made in Italy
    Forse il nostro sindacato avra dovuto chianare la testa ma sta crisi maledetta ci ha tolto potere di contrattazione . Alle 9 sapremo x-(
    Ancora voglio credere che ci possa essere una tutela x i lavoratori

  8. Io ho attivato solo la moderazione dei commenti anonimi e sinceramente quello che penso lo scrivo. Infatti in genere chi insulta non si presenta con un nome, meppure un nick, perché è troppo vigliacco. Non accetto censure nel mio blog che, se non piace, può benissimo non essere letto. Naturalmente rispetto la tua posizione e condivido il contenuto del post.

    1. Per dire come la penso su certi argomenti mi affido al giro di amicizie strette strette e con cui ci sono scambi di mail oppure skipe, preferisco evitare, sono incappata solo un paio di volte in polemiche sterili e sinceramente mi sono bastate perchè non voglio fare la fatica di difendere le mie idee contro un muro ostile. Io rispetto le idee diverse altrui purtroppo molti no e pensano che la loro sia la sola verità.

  9. I regali di natale stanno arrivando a raffica……………… ‘nnaggia!
    Tempi sempre più grami.

    Un bacino alla Fr@ ♥
    Abbraccione ricambiato!

  10. triste situazione,
    i sindacati meno rappresentati firmano accordi impopolari col governo senza cercare la minima discussione. i maligni direbbero che sembra quasi che non vedano l’ora di diventare agenzie governative. Applicare un po’ di meritocrazia senza ledere e infragilire i diritti dei lavoratori onesti, quest’ipotesi non mi sembra vada per la maggiore, eppure…

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