…dell’essere amiche vere

Molte, tante volte vi ho scritto dell’amica che da anni ha secondo noi un’esaurimento o depressione latente (non ho mai approfondito seriamente la differenza) l’unica cosa certa è che la persona cambia e se non è aiutata seriamente, se la famiglia nega il problema vive in un mondo suo che diventa reale.

Comunque, il fatto è che dovevo riportarle un oggetto che ci aveva prestato e che adesso non serve più, da tempo rimandavo perché il suo atteggiamento non era affatto equilibrato, sempre quel pensare che GLI altri sono cambiati, che GLI altri non si fidano di lei e non le parlano più, che GLI altri la evitano, quando invece è esattamente il contrario lei si è chiusa e parla solo con una persona che per aiutarla le porge il fazzoletto e l’aiuta a compatirsi e a convincersi su quante (in particolare io ed altre tre ragazze) brutte persone ci siano intorno a lei.

Ieri nonostante avessi visto che non era in giornata le propongo di passare nel pomeriggio a riportarle l’oggetto, lei con quello sguardo sul punto di piangere mi dice che non è a casa, ma che ci sarà il marito.

Sono stata sul punto di accettare la via di fuga, andare quando lei non era presente, ma non ce l’ho fatta le ho detto che se era libera il giorno dopo sarei passata con la Fr@, lei ha insistito un po’ ma sono stata irremovibile “così vedi com’è cresciuta”, ma anche perchè sono sicura che se avessi fatto così lei avrebbe trovato ancora più sicurezza nella sua idea che la evito. Mi sembrava di fare un grande torto alla vecchia amica solare che non c’è più, quella che ha lasciato il posto a questa persona sospettosa e buia, quella che mi ha sempre spalancato la porta con un sorriso.

Nel pomeriggio di oggi mi ero già pentita di non aver accettato la via di fuga, nel mentre di un discorso chiarificatrice con AmicaG lei le dice che “noi siamo cambiate, che lei si mette da parte, tanto non ci vediamo nemmeno fuori e non abbiamo niente in comune” mentre AmicaG ribadisce in un discorso ben articolato i veri principi dell’amicizia, che non è basata appunto sul numero di frequentazioni esterne lavoro, lei la guarda con aria da compatimento e come se le stesse facendo un regalo le dice “sai una cosa? lasciami stare”

AmicaG è rimasta di sasso “Se è questo che vuoi lo rispetto, ma non lo condivido perché stai sbagliando tutto”

Con queste premesse l’ingresso nella sua casa non era semplice, però con me avevo l’arma segreta: la mia Fr@. Siamo arrivate ho consegnato l’oggetto, le ho parlato un paio di volte, ma lei ha fatto finta di non sentirmi e si rivolgeva solo alla Fr@ insomma nonostante io cercassi di essere disinvolta la situazione era critica, ma la mia bimba stupenda ha risolto la situazione perchè quando lei le ha chiesto se aveva sete Fr@ ha risposto di sì ma che voleva andare a casa sua.

E fu così che uscimmo, salutammo senza nemmeno entrare in casa e per questa volta ho ringraziato la schiettezza e l’innocente faccia tosta dei piccolini.

Questo discorso su di lei ciclicamente ritorna, sua figlia è stata la mia piccola damigella, è stata presente ai battesimi dei miei bimbi però ormai da almeno cinque anni non è più la stessa persona, mi sono sentita scrutata, accusata di atteggiamenti non veri, di fingere ed ogni volta cercavo di spiegare e spiegarmi ho sempre cercato di farla vedere oltre quel muro di ostinazione che stava creando, ho sempre cercato di non trattarla da malata, ma come una persona che aveva smarrito la sua strada e che voleva aiutarla a ritrovare sè stessa.

Da tempo ormai sono stanca e non lotto più, non ho più voglia di sobbarcarmi problemi che potrebbero essere risolti se anche la sua famiglia prendesse veramente coscienza del suo cambiamento. Ho preso diverse porte in faccia ed ho imparato a non allungare il passo come invece facevo prima, lo facevo con piacere non mi costava niente, ma questa disponibilità mi ha solo fatto ricevere degli sberloni che non voglio più.

Il mio concetto di amicizia non è basato sulle volte che ti vedi o ti senti, non  implica il fatto di avere figli della stessa età, non deve essere una confidenza a tutti i costi, ma deve essere un piacere a stare insieme a parlare anche di banalità; il fatto che ti considero mia amica non mi obbliga a dirti tutto, ma tu saprai che sei importante  per la mia vita e che se avessi bisogno di un parere sincero essere certa che il tuo lo sia, che si tratti di chiederti se devo togliere i baffetti o un consiglio sui problemi adolescenziali e che così sarò io per te.

Questo è il mio credo, questa è la mia idea di amicizia.