Ieri sera siamo andati a cena con una coppia di amici, un legame con lei che dura da quasi vent’anni che a pensarci mi vengono quasi i brividi nel pensare al tempo che scorre, quando eravamo ragazzine anni ottanta con la permanente. Non ci vediamo molto, ridendoci sopra scherziamo che c’incontriamo al cambio di stagione, però quelle poche volte è davvero come se fosse passato poco tempo, certo nel mezzo ogni tanto qualche sms, ma niente di esclusivo.
Lei era stata una grande assenza al mio matrimonio per colpa di un’altra ragazza che aveva un’ascendente molto negativo con il suo pessimismo nei confronti della vita.
Ieri sera raccontandoci le novità sulle nostre vite ho capito che ci sono delle difficoltà per avere un bambino, non sono entrata nello specifico ma parlando di esami ho capito anche perchè un’altra mia cara amica sta attraversando anche lei un periodo simile.
Ecco il mio pensiero tornati a casa e dato il bacio della buonanotte al Principino è stato di pensare alla nostra grande fortuna.
Il suo arrivo non si è fatto attendere, non abbiamo dovuto sottoporci ad esami talvolta invasivi ed imbarazzanti, gustificare a parenti o curiosi il ritardo dell’evento.
Molte volte sentendo storie di conoscenti o leggendo il giornale penso che ci sia una grande ingiustizia nella natura umana, quella di negare a persone meravigliose l’amore di un bambino e darlo invece ad alcune che reputo indegne di essere genitore questa possibilità.
Alcuni dicono che è il destino.
Ecco io credo che di destino si possa parlare nell’incontro di un folle amore, nel cambio di lavoro,ma in questo caso è solo una grandissima ingiustizia e che talvolta porta alcuni a sentirsi superiori solo perchè spingono una carrozzina e liquidano con superficialità chi magari dicendo che ama viaggiare nasconde invece un dolore per non avere anch’essi un passeggino ed un rigurgito sulla spalla.